In uno dei più bei palazzi gentilizi d’Italia è raffigurato il ciclo della vita con 7 allegorie per descrivere il trascorrere del tempo, dall’infanzia alla decrepitezza.
Chi non ha mai visitato Palazzo Trinci a Foligno, si è perso uno degli esempi più belli di dimora tardogotica italiana. Fu proprio la casata dei Trinci, una nobile famiglia, di stirpe longobarda, che amministrò Foligno dal 1305 al 1439, ad espandere notevolmente i domini della città e ad arricchirla di opere architettoniche di grande pregio.
Ripercorrendo l’antica scala gotica, che dall’antico ingresso conduce alle splendide sale della residenza signorile, sembra quasi udire il riecheggio dei tempi remoti, dallo scalpitio dei cavalli che entravano nel cortile, alle voci dei cortigiani che frequentavano le aree interne del palazzo.
😎 UN GIOIELLO DA SCOPRIRE
Cosa c’è di così sorprendente, in questa dimora storica posta nel cuore di Foligno?
–L’architettura: il palazzo è disposto in tre piani e percorrendolo è possibile ammirare tutto il suo splendore. Passaggi, colonne e ardite soluzioni architettoniche danno all’edificio una parvenza labirintica: dal cortile alle zone di ingresso, con il pozzo e la scala gotica originale, un tempo a cielo aperto, si arriva fino all’antica loggia del secondo piano. Attraversando una porta arcuata, si entra nel cuore del palazzo, con la Sala delle Arti e dei Pianeti e la Sala detta “dei Giganti” (o degli Imperatori) che celebrava la grandezza di Roma e i suoi fasti. Mirabili ancora, la sala di Sisto IV, la cappella del palazzo, perfettamente conservata, raffigurante le Storie della Vergine e il corridoio/ponte sospeso che collegava il palazzo alla cattedrale di Foligno, dove sul pavimento è ancora ben visibile la botola dalla quale venivano giustiziati per impiccagione i condannati.
–I meravigliosi affreschi di Gentile da Fabriano (1411-12) e Ottaviano Nelli (1424): si rimane abbagliati dalla bellezza delle pareti affrescate dai due maestri del gotico internazionale. Pensiamo alla raffigurazione delle arti liberali (Retorica, Aritmetica, Astronomia, Geometria, Musica, Dialettica, Grammatica unite alla Filosofia) che vengono rappresentate nella sala delle Arti e dei Pianeti: dall’affresco della grammatica dove una donna insegna a leggere a un giovane scolaro, all’allegoria dell’aritmetica dove la maestra e il giovane allievo con le mani assommano i numeri 4 e 3 (si noti il diverso uso delle dita per il conteggio); dalla rappresentazione della musica con una giovane splendidamente vestita tutta intenta ad accordare un organo (si noti lo spartito vuoto) ed a suonare con la bacchetta dei tintinnabuli, all’affresco dell’astronomia, dove una nobildonna controlla ciò che è scritto in un libro aperto sulle ginocchia indicando con la mano sinistra un astrolabio.
😯 Il TEMA DEL TRASCORRERE INESORABILE DEL TEMPO NELLE 7 ETÀ DELL’UOMO.
Sin dall’epoca medievale viene affrontato il tema delle età dell’uomo, collegato al numero sette che, nella simbologia filosofica e religiosa, assume un carattere sacro, indicando la perfezione cosmica. Qui viene esposto meravigliosamente nella sala delle arti e dei pianeti dove ciascun pianeta (in sembianze umane), descrive un giorno della settimana ed è associato all’interno del tondo di un’iride ad un età dell’uomo attraverso una precisa raffigurazione allegorica, con una rappresentazione del sole e della luna che, da diverse angolazioni, simboleggiano le ore del giorno. La descrizione del corso della vita comincia da Marte raffigurato come un poderoso guerriero, che simboleggia l’impeto dell’infanzia, fino alla Luna che allude alla decrepitezza.
- MARTE – AURORA – Nel tondo un bambino che cavalca un bastone che rappresenta l’INFANZIA
- MERCURIO (con i calzari alati) – ORA TERZA – Nel tondo una donna che si guarda allo specchio che rappresenta la FANCIULLEZZA
- GIOVE – (che scaglia saette) – ORA SESTA – Nel tondo un giovane che offre un alloro che rappresenta l’ADOLESCENZA
- VENERE (perduta) – ORA NONA – Nel tondo una donna che educa un bambino che rappresenta la GIOVINEZZA
- SATURNO (con la falce) – VESPRO – Nel tondo, perduto, si doveva trovare LA MATURITÀ
- SOLE (su un carro trainato da cavalli rossi)– COMPIETA – Nel tondo una donna anziana seduta a riflettere che rappresenta la VECCHIAIA
- LUNA (su un carro trainato da cavalli bianchi) – Si ricomincia con il MATTUTINO – Nel tondo una donna anziana seduta con gli occhi chiusi che rappresenta la DECREPITEZZA
Ancora nell’antico corridoio che collega il palazzo con la cattedrale è raffigurato il tema delle 7 età dell’uomo. L’iconografia ha qui un senso più cavalleresco e cortese. Ciascuna Età è personificata da un uomo: il primo gioca (infanzia), il secondo scocca una freccia (adolescenza), il terzo cavalca e sorregge un falcone (giovinezza), il quarto tiene in una mano un mazzo di fiori e nell’altra dei guanti (virilità), il quinto legge un libro (maturità), il sesto cammina con l’aiuto di stampelle (vecchiaia) e il settimo è seduto e contempla il cielo (decrepitezza). Un particolare sorprendente è che in ogni scena figura un angelo che sorregge due cartigli, il primo con una domanda rivolta al personaggio raffigurato e il sottostante con la relativa risposta; tali didascalie in antica lingua d’oil e rima baciata, che accompagnano e descrivono ciascuna delle sette età dell’uomo, sono magnifiche riflessioni che fanno riflettere sulla fugacità del tempo e la labilità della vita terrena. Se ne riportano due per non svelare troppo:
Bambino che scocca una freccia – Adolescenza
-Valeton que veus tu avoir (Trad: Ragazzo, che cosa vuoi avere?)
–Lonc este (et) court ivernoir (Trad: Lunga estate e breve inverno)
Vecchio seduto che contempla il cielo – Decrepitezza
–Vielliart pour choy es si desfais (Trad: Vecchio perché sei così malandato?)
-Tout va a fin, fors que bien fait (Trad: Tutto finisce, salvo le buone opere)
😉 PER VISITARE IL PALAZZO
Sono ancora tante le curiosità da scoprire in questa splendida dimora quattrocentesca, che fu definito “un unicum e una delle più belle regge signorili del centro Italia“ dal noto critico d’arte Federico Zeri. Il Palazzo è anche sede del Museo Archeologico e della Pinacoteca della città. Ti invitiamo pertanto a visitare in ogni periodo dell’anno i suoi interni. Raggiungerlo è semplice, basta dirigersi verso la piazza principale della città di Foligno, detta “della Repubblica”.