Pale il borgo rinato, a Foligno (PG)

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Tornato finalmente ai suoi antichi splendori scopriamo questo antico borgo vicino Foligno, una vera gemma nel cuore della Val Menotre.

Rimosse le ultime gru e concluse le opere di ristrutturazione e risanamento dopo i danni provocati dal terremoto, rinasce in tutta la sua bellezza il piccolo borgo di Pale, a pochi chilometri da Foligno. Posto ai piedi del monte omonimo, viene citato in un primo documento del 1082 dove veniva definito “villa priva di fortificazioni”, poi nel XV secolo l’insediamento venne fortificato e denominato Castello di Pale.

Per l’abbondante e particolare presenza delle acque del fiume Menotre che percorreva liberamente la valle, si sviluppò la produzione di panni e di mulini da cereali. Dal 1332 si hanno le prime notizie delle cartiere, che ebbero un grande sviluppo in tutta la zona. Basta ricordare che per la prima edizione a stampa della Divina Commedia, uscita nel 1472 dai torchi del tipografo Johannes Numeister a Foligno, si utilizzò proprio la carta prodotta in una delle cartiere di Pale.

💡 UN SUCCESSO INTERNAZIONALE

Durante l’età moderna il borgo fu percorso da viaggiatori illustri, come lo scrittore francese Michel de Montaigne, che nel 1581 era di passaggio per la Valle del Menotre diretto a Macerata e ne lasciò una bellissima descrizione (“Si direbbe che nessuna pittura sia in grado di riprodurre un così ricco paesaggio”).

Ma il successo di Pale, si deve anche alla casata degli Elisei, che aveva proprietà nel castello. Della nobile famiglia, diffusa nel centro Italia e, in particolare, nelle regioni Toscana, Marche ed Umbria si hanno tracce fin dal 1100 (Cacciaguida degli Elisei era trisavolo del poeta Dante Alighieri). Gli Elisei hanno sempre avuto una presenza autorevole nella vita religiosa e civile di Foligno, testimoniata da una storica residenza in città. Del ramo folignate degli Elisei, si hanno notizie fin dal 1268 e in seguito all’unione con la famiglia Trinci, signori di Foligno, grazie al matrimonio tra Fiorderisa Trinci (figlia di Corrado III) e Rinzoro Elisei.  

Nel XVII secolo gli Elisei edificarono a Pale una villa sontuosissima adornata di opere pittoriche (di celebrati artisti, come Federico Zuccari), di piscine, parchi e un giardino pensile, ricco di straordinarie varietà botaniche e piante ed animali esotici. Il palazzo, che fungeva da dimora estiva, era così unico e splendido, da richiamare l’interesse di illustri visitatori quali la regina Cristina di Svezia (1656), Cosimo III de’ Medici Serenissimo Granduca di Toscana (1695) di ritorno dal santuario di Loreto con tutta la sua corte (Pale si trova lungo l’antica via Lauretana) e la regina Maria Casimira di Polonia (1699). Oggi a ricordo di queste visite rimane una lapide commemorativa, conservata al momento nella chiesa del paese.

😀 LE GROTTE DELL’ABBADESSA

Sembra evidente che il palazzo, di cui rimane una piccola sezione, si trovasse al centro dell’attuale abitato di Pale, ed affacciasse sulla piazza che oggi porta il nome di Piazza Elisei. Oltre all’interesse botanico gli illustri viaggiatori erano attratti dalla presenza delle grotte, ricche di stalattiti e stalagmiti, in quel momento ancora parzialmente esplorate. Oltre alle cavità naturali sembra che esistessero anche alcuni vani adibiti a cantina o dispensa della famiglia Elisei.

Dal 2016 le grotte, chiamate dell’Abbadessa, sono finalmente visitabili. Esse sono divise in diverse cavità, la prima considerata un vero gioiello di architettura è detta Camera del laghetto, ha una forma circolare ed un’altezza di 8-9 metri; dalla volta a forma di cupola pendono stalattiti e al centro sono presenti pilastri stalagmitici che formano 4-5 colonne di forma perfetta. Una seconda cavità, chiamata la Camera delle Colonne a Terra, è raggiungibile attraverso una galleria; anche questa ha una struttura architettonica molto suggestiva, caratterizzata da notevoli stalattiti che sembrano drappi e imponenti colonne centrali, oltre a una stalagmite dalla particolare forma di leone. In passato le grotte raccoglievano le acque del fiume durante la piena. Non a caso non lontano da qui vi aspetta la meraviglia delle Cascate del Menotre, raggiungibili con una breve passeggiata. Oltre alle cascate si rimane colpiti dallo spettacolare Eremo di Santa Maria Giacobbe, protetto in un incavo tra le rocce dell’aspra montagna del Sasso di Pale.

 😎 INFORMAZIONI UTILI

Per prenotare una visita alle grotte dell’Abbadessa CLICCA QUI.

Si ringraziano Alessandra Angelini, Paola Baronci e Massimo Pepponi per la gentilezza e disponibilità.

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