Il museo paleontologico di Pietrafitta

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Il museo paleontologico di Pietrafitta, tra l’ampia raccolta di fossili esposti, ci mostra una delle più ricche collezioni al mondo di Mammut.

Siamo a Pietrafitta, un piccolo borgo del comune di Piegaro, in provincia di Perugia, dove, da qualche mese, è stato finalmente riaperto al pubblico questo interessantissimo museo, intitolato al paleontologo locale Luigi Boldrini, un assistente capoturno di miniera che negli anni ’60, ispezionando sistematicamente e continuamente gli scavi dei depositi ligniferi, cominciò a rinvenire incredibili resti fossili.

 😎  IL TERRITORIO NELLA PREISTORIA

Nell’area di Pietrafitta, nel Bacino di Tavernelle che circonda l’alta valle del fiume Nestore, si formarono millenni fa, le ligniti, cioè sedimenti organici di resti vegetali,  depositatisi sul fondale di quello che doveva essere un immenso bacino d’acqua. Nel 1958 fu costruita una centrale termoelettrica alimentata dalla lignite estratta in zona, che funzionò fino al 2001, esaurendo il giacimento. L’opera di estrazione permise di rintracciare interessanti fossili, costituiti da scheletri interi o parziali di animali preistorici. Le ricerche e gli scavi permisero, nel tempo, di ricostruire i paleoambienti, della flora e della fauna che caratterizzavano questa interessante area circa 1.500.000 anni fa: esisteva sicuramente molta vegetazione acquatica, vaste praterie nei fondovalle e foreste di latifoglie di specie arbustive ormai scomparse.

😎  IL MUSEO

Entrati nel museo, la guida Annalisa ci ha spiegato bene sia gli aspetti legati al processo di fossilizzazione che quelli storici (il ritrovamento dei reperti e la loro cura).  Poi, attraverso un percorso interattivo, tra vetrine e splendidi pannelli espositivi, abbiamo scoperto le varie specie animali rinvenute a Pietrafitta, partendo dai vertebrati non-mammiferi (pesci, anfibi, rettili, uccelli), per poi passare ai mammiferi, che rappresentano il cuore della collezione: ben 14 specie diverse tra roditori, carnivori, scimmie, ungulati e proboscidati. Il fiore all’occhiello di questo museo sono i banchi ligniferi estratti con gigantesche macchine, all’interno dei quali sono ben visibili serie complete di ossa di mammut ancora nella posizione in cui essi giacquero migliaia di anni fa. Incredibili i resti a disposizione non solo dell’occhio del visitatore, ma anche del tatto.

😎 I MAMMUT

Il museo diventa allora una delle più ricche collezioni al mondo di Mammuthus meridionalis, specie vissuta nel Pleistocene Inferiore, che si diffuse in Europa e in Asia, riuscendo perfino ad arrivare in Nordamerica, attraverso il ponte di Bering, ora sommerso. Le dimensioni del Mammuthus meridionalis erano notevoli anche rispetto alle specie attuali di elefanti; gli esemplari adulti raggiungevano infatti 4 metri di altezza e 6 metri di lunghezza ed un peso di circa 10 tonnellate, circa il doppio di un elefante asiatico. L’aspetto era simile a quello degli elefanti viventi fatta eccezione per le zanne più lunghe e per una diversa inclinazione del dorso. Caratteristici sono anche i grossi denti molari, utili alla triturazione di grandi quantità di vegetali. Questa specie, poi, fu sostituita per i cambiamenti climatici, dal mammut delle steppe, il Mammuthus trogontherii, che diede infine origine nel processo evolutivo, al mammut dell’immaginario collettivo, il Mammuthus primigenius, cioè la specie lanosa, circa 300.000 anni fa, eccezionalmente adatta a fronteggiare il freddo estremo dell’Era glaciale.  

😯 INFORMAZIONI UTILI

Il museo merita certamente una visita; è possibile visitare la collezione tutti i sabati e le domeniche solo su visita guidata della durata di un’ora. Il costo della visita è di 5,00 euro ad adulto, 3,00 euro ridotto per ragazzi da 7 a 17 anni, gratuito per bambini da 0 a 6 anni.

Per prenotare si può contattare la Direzione Regionale Musei Umbria (MiC) che attualmente gestisce il sito cliccando su uno dei seguenti link:

https://www.beniculturali.it/luogo/museo-paleontologico-luigi-boldrini-di-pietrafitta

https://www.facebook.com/MuseoPaleontologicoBoldrini

Museo Paleontologico “Luigi Boldrini” Pietrafitta

Se si desidera alloggiare c’è un’interessante casa vacanze a circa 2 km dal museo il cui sito internet è visitabile QUI.

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