Vicino Deruta (PG), un luogo unico al mondo, con circa 800 formelle figurate in ceramica, che dal 1600 testimoniano una passione devota.
Siamo a Casalina, piccola frazione del comune di Deruta in provincia di Perugia, dove si trova il Santuario della Madonna del Bagno (o dei Bagni) così chiamato perché si trova sul colle omonimo dove avvenne il primo miracolo. L’interno è a pianta rettangolare, con tre navate e soffitto a volte. La scritta che campeggia al centro della struttura: “Ego Mater Santa Spei” (Trad: Io, Madre della Santa Speranza) ricorda forse l’originale intitolazione della chiesa, poi mutata in quella attuale. La caratteristica principale di questo santuario, forse unica, è che tutte le pareti sono arricchite da formelle (mattonelle) in maiolica che illustrano i miracoli o le grazie ricevute con raffigurazioni e disegni spesso accompagnati da interessantissime didascalie. Se ne contano quasi 800, tutti ex voto provenienti quasi interamente dalla limitrofa cittadina di Deruta, centro di antica e gloriosa tradizione nell’arte della ceramica.
Il colle apparteneva all’ordine dei frati benedettini dell’Abbazia di San Pietro in Perugia, che conservarono meticolosamente le testimonianze delle offerte lasciate nel santuario quando la devozione per la Vergine cominciò a manifestarsi con una certa intensità. Il materiale documentario che parte dal 1657 è conservato nell’archivio storico dell’abbazia sotto il nome di ‘Carteggio riguardante la Madonna del Bagno’. Al santuario si giunge attraverso una splendida scalinata in mattoni rossi, piuttosto ripida, che sale verso la chiesetta.
😯 LE ORIGINI DELLA DEVOZIONE
Nel 1643 un frate francescano di nome Pietro Bruni, ‘scarpante’ (che portava le scarpe per l’appunto, distinguendosi dagli ‘scalzi’ e dagli ‘zoccolanti’), vide a terra un frammento di ceramica con dipinta in picciol fondo di tazza da bevere, una piccola immagine della Madonna col Bambino. Perché non fosse calpestata dai viandanti, la sistemò tra i rami di una giovane quercia. La tazza dalla sistemazione precaria cadde ancora e forse anche più volte, finché un giorno un “merciaro” (merciaio) di Casalina, di nome Cristofono, decise di fissarla solidamente alla quercia. Più tardi, nel marzo del 1657, la moglie di Cristofono si ammalò gravemente fino a ridursi in fin di vita. Cristofono, giunto davanti alla quercia rivolse alla Madre di Dio una preghiera per la guarigione della propria moglie, e la sera, tornato a casa, trovò la moglie perfettamente guarita e intenta ai lavori domestici. Il miracolo è ricordato da una formella all’interno della chiesa datata 1657 e accompagnata da un’interessante didascalia.
Testo: “Christofono, merciaro di Casalina messe sopra la cerqva la S.ta immagine e raccomandandoli la sva moglie agonizante, retornato a Casalina, trovò la moglie fvora di letto con perfetta sanità e che scopava la casa“
Attualmente, di quella quercia miracolosa, non rimane che un tronco secco, segnato dai chiodi degli ex-voto e incastonato nell’altare maggiore. Questo accorgimento è stato attuato per preservare quel che resta dell’antico albero dalla mano dei fedeli che, passando vicino, strappavano e portavano via con sé piccoli pezzi di rami e di corteccia.
😯 CURIOSITÀ: TESTIMONIANZE DAL PASSATO
Gli ex-voto appesi alle pareti della chiesa sono reperti di grande interesse per le storie che raccontano e un documento fondamentale per la comprensione degli usi e costumi di una società. Tutte le raffigurazioni, anche di notevole fattura, sono spesso accompagnate dalla dicitura P.G.R. (Per Grazia Ricevuta) o V.F.G.A (Voto Fatto Grazia Avuta) e dai testi che mostrano l’evoluzione della nostra lingua sia a livello diacronico (con il passaggio da forme volgari all’italiano moderno) che diatopico (dialetti regionali o locali). Un esempio mirabile è questa formella votiva datata 1668 che descrive la liberazione di una donna posseduta dagli spiriti maligni.
Testo: “Qvesta donna avendo qvatro spiriti adosso li qvali dve volte se provarno affogarla nel aqva invocando qvesta beatissima vergine senti vna voce che non dvbitasse male alcvno si trovvò senza avere nemeno bangniato le scarpe venne a renderne gratia essendo liberatta affatto da detti spiriti doppo haverla tormentata cinqve anni. Li 31 agosto 1668.“
Una volta entrati in questa bellissima chiesa, si rimarrà rapiti dai colori e dall’originalità di queste maioliche; non possiamo che consigliare di perdersi nella contemplazione di questi splendidi reperti e nella lettura delle dediche. Se le formelle votive più antiche riguardavano guarigioni miracolose, resurrezioni o redenzioni, quelle più recenti esprimono tutta la gratitudine e devozione dei fedeli per essere sopravvissuti alla guerra, scampati a un terremoto, essere usciti indenni da un grave incidente o, addirittura, per la promozione a scuola di un parente 🙂
😯 INFORMAZIONI UTILI
Il santuario è facilmente raggiungibile seguendo le indicazioni stradali sin dall’uscita dell’E45 (Casalina). L’ingresso è gratuito. Molto bello anche il parco, curato dai ragazzi della comunità.
Orario di apertura
Mattina 8:00-12:30
Pomeriggio 14:30 – 18:30
Orario delle celebrazioni della messa nei giorni festivi
Orario Invernale: 17:00
Orario Estivo: 18:00